Adam LeBor è un giornalista e scrittore britannico, noto principalmente per i suoi romanzi myster y thriller. Nato a Londra, ha studiato arabo, storia internazionale e politica all'Università di Leeds, laureandosi nel 1983. Successivamente, ha approfondito lo studio dell'arabo all'Università Ebraica di Gerusalemme. La carriera giornalistica itinerante di LeBor ha avuto inizio in diversi quotidiani di Fleet Street, lavorando su una vasta gamma di storie, dall'indagine su criminali di guerra nazisti a Londra alla ricerca del miglior Martini in città.
Nel 1991, LeBor è diventato corrispondente estero e si è trasferito a Budapest per coprire gli esiti del crollo del Comunismo. Ha trascorso anche una notevole quantità di tempo nelle ex repubbliche jugoslave, riferendo sui conflitti in Bosnia e Croazia. Dopo aver vissuto a Parigi per un anno nel 1997, LeBor ha scritto il suo romanzo d'esordio, "Il protocollo di Budapest", pubblicato nel 2009. Da allora ha scritto per numerose pubblicazioni, tra cui The Times of London, The Sunday Times, The Economist, Monocle, The Times of London, The Financial Times, The New York Times e The Jewish Chronicle. Oltre al suo giornalismo e alla scrittura di fiction, LeBor è anche tutor di Giornalismo presso il Mathias Corvinus Collegium di Budapest.
LeBor è autore di diversi libri non fiction, tra cui "I banchieri segreti di Hitler", finalista per il Premio Orwell. I suoi libri sono stati pubblicati in nove lingue. I suoi romanzi includono la serie Yael Azoulay, che ha avuto inizio con "The Geneva Option" e ha continuato con "The Washington Stratagem" e "The Reykjavik Assignment." Ha anche scritto una trilogia di thriller noir di successo critico ambientati a Budapest, con Balthazar Kovacs, un detective gitano nella squadra omicidi di Budapest. Questi libri includono "District VIII", "Kossuth Square" e "Dohany Street." LeBor ha un particolare interesse per l'interfaccia tra fatto e finzione ed è noto per il suo giornalismo investigativo approfondito.