Jokha Alharthi è una autrice di narrativa letteraria acclamata a livello internazionale, proveniente da Oman, che ha fatto historia come il primo autore arabo a vincere il prestigioso International Booker Prize. Alharthi, nata a luglio 1978, è una stimata scrittrice e accademica che ha apportato significative contribuzioni al mondo letterario.
Il background accademico di Alharthi è impressionante, avendo ricevuto la sua educazione in Oman e nel Regno Unito. Ha conseguito il dottorato in letteratura araba classica all'Università di Edimburgo, il che le ha fornito una solida base nella letteratura araba. Attualmente, Alharthi detiene la posizione di professoressa associata nel dipartimento di arabo presso l'Università Sultan Qaboos, dove continua a ispirare e educare gli studenti.
Alharthi ha pubblicato diverse opere, tra cui tre raccolte di racconti e tre romanzi - Manamat, Sayyidat el-Qamar e Narinjah. Il suo lavoro è stato tradotto in diverse lingue, tra cui inglese, serbo, coreano, italiano e tedesco, e sono apparse sulla rivista Banipal. Ha anche partecipato al workshop di scrittori IPAF Nadwa 2011, dove ha avuto l'opportunità di lavorare con altri scrittori di talento.
Il lavoro di Alharthi ha ricevuto un riconoscimento e premi significativi. Ha vinto il premio Sultan Qaboos per la cultura, le arti e la letteratura per il suo romanzo Narinjah (Arancia amara) nel 2016. Il suo romanzo Sayyidat el-Qamar è stato finalista per il premio Zayed nel 2011 e tradotto in inglese da Marilyn Booth. È stato pubblicato nel Regno Unito da Sandstone Press a giugno 2018 con il titolo Celestial Bodies ed è ha vinto il premio Man Booker International 2019. Questi risultati sono una testimonianza del talento e dell'impegno di Alharthi nella sua arte.