Marisa Crane è una scrittrice americana il cui lavoro esplora temi come l'identità, la queerità e la narrativa speculativa. Il loro romanzo d'esordio, "I Keep My Exoskeletons to Myself", ha ricevuto elogi dalla critica e ha vinto il Lambda Literary Award per la narrativa speculativa LGBTQ. Il romanzo dimostra la capacità di Crane di fondere storie immaginative con narrazioni profondamente personali.
La scrittura di Crane si immerge spesso in paesaggi speculativi e distopici, mantenendo però un focus sulle esperienze umane più intime. La loro prosa è caratterizzata da una precisione lirica e una profondità emotiva, offrendo ai lettori sia coinvolgimento intellettuale che connessione viscerale. Attraverso le loro opere, Crane esamina le strutture sociali, la resilienza personale e le complessità delle relazioni.
Oltre al romanzo, Crane ha contribuito al dibattito letterario con saggi e opere più brevi. La loro voce unica e l'impegno verso le narrazioni LGBTQ li hanno resi una presenza distintiva nella narrativa contemporanea. Crane continua a scrivere ed esplorare nuovi progetti creativi, consolidando ulteriormente la loro reputazione di narratrice avvincente.