Stefan Zweig

Stefen Zweig fu uno scrittore, drammaturgo, giornalista e biografo austriaco, nato a Vienna il 28 novembre 1881. Fu al culmine della sua carriera letteraria negli anni '20 e '30, diventando uno dei scrittori più popolari al mondo. Il suo lavoro fu particolarmente apprezzato negli Stati Uniti, in Sud America ed in Europa, con opere come "Beware of Pity", "Letter from an Unknown Woman" e "Mary, Queen of Scotland and the Isles".

Zweig studiò in Austria, Francia e Germania, per poi stabilirsi a Salisburgo nel 1913. Tuttavia, a causa dell'ascesa dei nazisti, fu costretto all'esilio e emigrò in Inghilterra nel 1934, poi in Brasile via New York nel 1940. La sua vita in esilio portò sentimenti di solitudine e disillusione, che lo condussero al suicidio nel 1942, insieme alla sua seconda moglie.

L'opera letteraria di Zweig fu pesantemente influenzata dalla psicologia e dagli insegnamenti di Sigmund Freud. Questa influenza è visibile nella sua sottile rappresentazione dei personaggi nei suoi saggi, che includono studi su Honoré de Balzac, Charles Dickens e Fyodor Dostoevsky, tra gli altri. Ha anche guadagnato popolarità con i suoi ritratti storici in miniatura, come "Sternstunden der Menschheit" (1928), e le sue biografie complete di figure di spicco, tra cui Joseph Fouché e Mary Stuart. Zweig scrisse anche un romanzo psicologico, "Ungeduld des Herzens" (1938), e tradusse opere di Charles Baudelaire, Paul Verlaine e Emile Verhaeren. Le opere di Zweig rimangono rilevanti e continuano ad ispirare la cultura popolare, come nel film del 2014 "The Grand Budapest Hotel".