J. Jefferson Farjeon

Joseph Jefferson Farjeon fu uno scrittore e drammaturgo di romanzi crime e mistero inglese, nato a Londra nel 1883. Era figlio di Benjamin Leopold Farjeon, un noto romanziere, e proveniva da una famiglia di scrittori, inclusa sua sorella Eleanor Farjeon, una scrittrice per bambini, e suo fratello Herbert Farjeon, un commediografo. Suo nonno materno era l'attore americano Joseph Jefferson, a cui era intitolato.

La carriera di scrittura di Farjeon iniziò nel 1924 con la pubblicazione de "Il criminale supremo" di Brentano's. Questo romanzo segnò l'inizio di una carriera prolifica che avrebbe spaziato su oltre 80 romanzi pubblicati, concludendosi con "L'avventura del carrozzone" nel 1955. Le sue opere erano note per le "trame e la caratterizzazione ingegnose e divertenti", come riportato nel suo necrologio sul Times. Farjeon è stato riconosciuto per la sua capacità di intrecciare romance con crime e per il suo umorismo vivace e il suo rapido arguzia. Ha anche utilizzato liberamente trame sinistre e terrificanti, rendendo le sue opere popolari e ben accolte.

Oltre ai suoi romanzi, Farjeon ha scritto commedie e racconti, molti dei quali sono stati adattati per lo schermo. La sua commedia "Numero 17" è stata trasformata in diversi film, tra cui un film del 1932 diretto da Alfred Hitchcock. Ha anche scritto la sceneggiatura per "Il mio amico il re" di Michael Powell (1932) e ha fornito la storia per "La macchina fotografica spettrale" di Bernard Vorhaus (1933). I romanzi crime di Farjeon erano ammirati da Dorothy L. Sayers, che lo ha definito "insuperabile per abilità spettrale in avventure misteriose."

Nonostante il suo successo e la popolarità durante la sua vita, molte delle opere di Farjeon sono state dimenticate dopo la sua morte nel 1955. Tuttavia, in recenti anni c'è stato un rinnovato interesse per i suoi romanzi, con la British Library che ha ripubblicato diversi dei suoi romanzi, tra cui "Mistero in bianco: una storia di crimini di Natale" nel 2014, "Tredici ospiti" e "Gli omicidi Z" nel 2015, e "Sette morti" nel 2016. Le sue opere sono state anche tradotte in diverse lingue, tra cui l'italiano, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il polacco, il portoghese e il russo.